E’ dalle continue scoperte epigrafiche che vengono ogni anno nuovi contributi allo studio della storia antica: nuovi testi, nuovi frammenti, nuove letture confermano le nostre conoscenze, consentono di individuare meglio particolari o episodi prima sconosciuti, o ci costringono a rivedere le nostre opinioni. E’ anche per questo che il patrimonio epigrafico va attentamente conservato e difeso dai pericoli cui è esposto per il passare del tempo, i disastri della natura, e la follia degli uomini. E conservare le iscrizioni significa non solo documentarle, ma anche studiarle e pubblicarle con le competenze specifiche che questo tipo di documentazione richiede. Competenze che vanno alimentate, sviluppate e insegnate perché non si perdano, e perché anche l’epigrafia possa svolgere – in un mondo sempre più individualista – una funzione civica e sociale.
Epigraphic discoveries bring every year new contributions to the study of ancient history: new texts, new fragments, new interpretations come to confirm our knowledge, to find out new details or new episodes previously unknown, or to oblige us to review our positions. That’s also why the epigraphic heritage must be carefully preserved and protected from different kind of dangers: passing time, natural disasters, human madness. Preserving inscriptions doesn’t mean just recording them, but studying and editing the inscribed monuments with specific, professional skills. Skills that must be learned, developed, and taught so that they don’t get lost, and in order to give epigraphy too a civic and social role – in a more and more individualist world.